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Lettera aperta a Pigliaru

  • Filippo Petrucci
  • 12 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 13 giugno 2015 veniva pubblicata su L’Unione Sarda, “Lettera aperta a Pigliaru” del Consigliere comunale di Cagliari Filippo Petrucci; la riproponiamo oggi, a distanza di 1 anno, poiché le tematiche espresse sono più che mai attuali e, purtroppo, quasi tutte ancora irrisolte.



Caro Presidente,

sono tra i tanti che, convintamente, ti hanno sostenuto attivamente durante la campagna elettorale affinché potessi cambiare la nostra regione.

Cagliari ti ha votato: 5000 voti in più rispetto a Cappellacci (in totale ne hai presi 20.000 in più), voti molto importanti per la tua elezione, che sono arrivati anche perché noi, centrosinistra cagliaritano, ti abbiamo sostenuto compattamente.

Ti scrivo in quanto amministratore cagliaritano e mi chiedo, preoccupato, cosa finora abbiate fatto per la nostra città.

Immaginiamo di percorrere insieme un percorso che dall’ingresso di Cagliari ti porti in riva al Poetto, per un bagno ristoratore.

Eccoci in viale La Playa: uno dei primi atti che votammo come Consiglio - 4anni fa - fu una deliberazione per il nuovo campus, competenza ERSU (ossia Regione). Nulla, ad oggi, è stato fatto.

Dalla piazza Matteotti per muoverti vorresti prendere la metropolitana leggera: vi siete espressi favorevolmente sulla sua realizzazione ma attendiamo ancora i finanziamenti per questa tratta (così come attendiamo ancora, tra le altre cose, le risorse per terminare il collaudo del parco della musica nonché che la Regione collaudi e apra il parcheggio di via Caprera, 500 parcheggi sottratti alla collettività).

Se ancora proseguiamo verso il mare, vedremo che molto territorio è occupato dai militari. Non sembra che abbiate colto le opportunità sulle dismissioni delle servitù militari, migliaia di metri cubi che potrebbero diventare una risorsa: case, alberghi, ostelli e studentati. Sempre in zona militare, non ho sentito proposte in merito alle cisterne della Sella del Diavolo, che potrebbero essere usate in accordo coi militari come cisterne per il bunkeraggio (dato che ad oggi petroliere e grandi navi non possono fare rifornimento in nessun porto sardo).

Il nostro percorso si conclude al Poetto. Andando coraggiosamente incontro a critiche e disagi per i lunghi lavori, l’amministrazione cittadina, Sindaco Zedda in testa, è intervenuta per realizzare quel lungomare che Cagliari ha sempre sognato e non ha mai avuto e per mettere finalmente ordine nei baretti e sull’arenile. Due volte abbiamo votato una variante sull’ospedale marino (vostra competenza), un rudere che ha già un finanziatore pronto a intervenire e che aspetta solo che la Regione si attivi: cosa manca per sbloccare l’impasse? Quanto ancora dovremo attendere per vedere abbattuto almeno il pronto soccorso adiacente, bene senza valore alcuno?

Caro Presidente, non mi arrendo e continuo a pensare che sarete capaci di dare vita a quelle politiche forti e coraggiose per la nostra regione per quali vi abbiamo eletti; dunque attendo ma intanto ti chiedo anche di considerare che Cagliari, che ti ha eletto Presidente, è la capitale di questa nostra regione e meriterebbe un po’ di considerazione e rispetto in più.


Filippo Petrucci,

Consigliere Comunale di Cagliari

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