Referendum e Autonomia
- Paolo Mureddu
- 16 ott 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Non è certo retorica l’affermazione che con questa nuova fase – referendum costituzionale del 4 dicembre- stiamo vivendo una pagina molto importante della nostra storia nazionale sarda.
Rossomori si sta impegnando nella battaglia referendaria del 4 dicembre con la stessa animosità con cui oltre sessantotto anni fa era in corso in tutta la Sardegna una grande , esaltante battaglia politica e culturale che vedeva tutto il popolo sardo come “ imbriacu” de Autonomia. E anche coloro che , antiautonomisti allora e autonomisti oggi, combattevano contro l’autonomia lo facevano con una passione e una tensione morale che oggi purtroppo è sparita. Oggi l’antiautonomismo praticamente non esiste più, si è trasformato nell’autonomismo senza autonomia di chi sventola la bandiera sarda per marciare contro la Sardegna ed il suo popolo. E intanto per loro responsabilità, non tutta loro certo, ma anche per loro colpa i sardi hanno sentito diminuire , affievolirsi e quasi spegnersi la passione autonomista. Siamo coscienti, noi Rossomori, dei rischi e delle difficolta di convincere i sardi che l’autonomia è quella che storicamente si è prodotta in Sardegna. Tanto più difficile sarà , se dovesse avere l’effetto voluto, la campagna di informazione dei fautori del SI referendario. Campagna informativa frutto di corruzione culturale che come matrice ha sempre la stessa cultura metropolitana e come attori una notevole parte degli intellettuali a “ cachè”.
Bisogna far vincere il NO in Sardegna per creare una nuova fase costituente. Per ricreare le condizioni per quella tensione morale, per quella passione civile e politica che accompagnarono 68 anni fa la nascita della prima Autonomia. Perché di Autonomia , di Sovranità e di Indipendenza parliamo nella nostra di proposta di Governo della Sardegna. Ciò che proponiamo, in buona sostanza è che la Repubblica Italiana adegui davvero i suoi principi Costituenti alle esigenze e al desiderio di autodeterminazione del popolo sardo. Noi rivendichiamo ancora adesso l’attualità innovativa della proposta della “Regione- Stato” Associata alla Unione Europea. Nel senso che la Regione –Stato della Sardegna deve avere i poteri e le risorse necessarie per elaborare e governare il proprio progetto e modello di sviluppo.
Deve avere i poteri della rappresentanza generale degli interessi del popolo sardo.
Deve avere i poteri per l’affermazione nel mondo della propria identità.
E deve avere le garanzie Costituzionali, nella costituzione europea e in quella italiana e nel nuovo Statuto Sardo della Sovranità, sufficienti e necessarie per la affermazione della propria volontà, per la realizzazione dei propri programmi.
Altro che supremazia dello Stato sulle regioni. Altro che prevalenza degli interessi nazionali.
Nella qualità dell’autonomia sta il vero problema. Nella qualità e nella quantità di autonomie rivendicate, a meno che il presidente Pigliaru, con il suo di dichiararsi per il SI voglia rientrare fra quelli che, 68 anni fa, osteggiarono apertamente e fecero di tutto, riuscendoci, per trasformare il leone che si voleva in un gattino spelacchiato.
La questione è proprio qui: quale e quanta autonomia-sovranità si vuole?
Vogliamo tentare di catturare quel leone che ci sfuggi sessantotto anni fa o vogliamo tentare di pettinare questo nostro gattino per nascondergli in maniera pietosa vaste chiazze tignose?
In questo senso vanno formulate le proposte di riforma della costituzione italiana.
In questo senso deve essere riconosciuto il diritto all’autodeterminazione, cioè, la possibilità di separazione attraverso referendum popolare, per integrarsi in maniera differenziata nella unità superiore, con la possibilità espressa nella Costituzione Europea di ampliamento interno della Unione Europea.
Il 4 dicembre oltre che la data in cui si vota per il referendum è il giorno di nascita di Emilio Lussu, e Lussu avrebbe votato NO a questa riforma costituzionale centralista e autoritaria. Anche noi voteremmo NO!
Il cinque dicembre dopotutto è un altro giorno….e il nostro futuro sarà costruito dalle nostre azioni e si vedrà….