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Pensierino(*)

  • Paolo Mureddu
  • 20 dic 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Io penso che il pericolo maggiore cui va incontro un partito politico – ed in fondo la classe politica che rappresenta- sia quella di abbandonarsi agli slogans, alle frasi fatte, utili senza dubbio per lanciare messaggi, per riassumere concetti a volte complessi, ma inidonee a proporre , da sole, un serio, articolato e razionale programma politico; con gli slogans si rischia la mitizzazione miracolistica scoprendo poi che si dispone solo di scatole vuote.

Frasi quali “ la Sardegna può far da se” o “ meglio soli!” o “ meris in domo nostra” e cosi continuando sono di per sé frasi senza senso che non portano lontano.

Non ci sono consentiti slogans in una situazione quale quella che la Sardegna sta vivendo: una stagione di crisi che si può definire di sopravvivenza. No, la crisi non nasce in questi giorni, in questi mesi e neppure in questi anni; ha origini lontane, strutturali. Dobbiamo prenderne coscienza, piena consapevolezza, senza rifugiarci negli slogans, nelle frasi fatte delle sterili discussioni in facebock destinate a rimasticare l’inutile. Con gli slogans non fronteggiamo la crisi e meno che mai, la superiamo.

E tanto meno l’Indipendenza è dietro l’angolo e tanto meno facciamo lo Stato Sardo.

(*) alla maniera dei pensierini delle vecchie scuole elementari


 
 
 
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