Per l’Autogoverno
- Paolo Mureddu
- 6 apr 2017
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Est ora di convocare la prima assemblea dell’Autogoverno. Questo vale ad avviare un dibattito per mettere a punto un programma politico che vada oltre le prossime elezioni amministrative e alle prossime politiche ( febbraio?). Secondo il mio parere gli argomenti di questo programma di autogoverno sono fondamentali: la lingua sarda, scuola e cultura, economia e territorio, autogoverno, problemi internazionali della Sardegna e sua collocazione all’interno dell’Europa ( Regione Associata).Sul problema della lingua, visto che tutte le iniziative di proposte si sono impantanate al Consiglio Regionale, bisognerà far partire alcune iniziative di rilancio e tra queste potranno assumere particolare importanza gli scioperi linguistici. Nel campo economico, quali possono essere le alternative al disastro petrolchimico? E’ giusto battersi ancora per mantenere in piedi fabbriche destinate a mangiare perennemente quattrini pubblici, o si dovrà trovare , in modo più semplice e più economico, una occupazione seria e valida ad una classe operaia sarda che non produce più nulla? Già talune proposte di smantellamento delle fabbriche, per quanto i sindacati tentino di bloccarle, vengono avanzate dalle stesse maestranze. Se non è possibile tenere in piedi una industria assistita tanto meno è possibile continuare ad assistere in modo paternalistico e fazioso una cultura fatta di libri invenduti e invendibili, di riveste totalmente pagate dalla Regione nello sfacciato gioco della lottizzazioni che vanno ogni giorno di più privatizzando la residuale autonomia. E con quale concretezza si può intervenire si può intervenire su una scuola che è ormai diventata in alcuni casi dannosa ed inutile e che tuttavia per numeri di addetti e per disastri culturali è la più importante fabbrica dell’isola? Anche in questo campo , le capacità di decisione devono tornare alle comunità e ai singoli cittadini, in un effettivo decentramento scolastico che , come nelle autonomie di altri Paesi, investa strutture, programmi, insegnamenti, metodologie didattiche. Nel campo internazionale, dopo la proposta di neutralizzazione avanzata e riuscita dell’isola di Malta dal proprio governo, i programmi di smilitarizzazione del Mediterraneo, e quindi anche della Sardegna, possono assumere maggiore concretezza. Alle manifestazioni di protesta contro le basi militari bisogna aggiungere oggi una serie di rapporti e di solidarietà internazionali che portino ad una vera e propria politica estera della Sardegna, come contributo per scongiurare una guerra nella nostra terra. E bisognerà pur vedere, dopo tanti sterili ordini del giorno che tutti sono disposti ad approvare, se nelle basi militari in Sardegna non si siano commesse violazioni di disposizioni di legge civili e penali. Come comunque appare e si sono accertate. Tutti questi argomenti debbono essere sviluppati con il fine di costruire giorno per giorno un programma generale per l’autogoverno della Sardegna. La discussione sull’autogoverno dovrà assumere carattere riassuntivo in modo da dare inizio ad una nuova attività politica che vada oltre le elezioni prossime a venire. NO EST UNU PARTIDU E NEMANCU SU CHI LI NAN IN ITALIANO UNU MOVIMENTU! Su chi si depede faghere est un’atera cosa, prus diffizile , ma chene sas matraccas de sos partidos e de sos movimentos. Bisonzada a li dare fundamentu ad una sortillas de comitaos e sotzios po che li picare a s’Istadu ( e poi a sa Regione puru) cantu prus si podet de podere , po liu torrare, a sas Comunas, a sas biddas, amus a narrer, ca sa Comunas po cumente sunis oje serbin solu a pagare sos impiegaos e a ponner abolotu in contos de edilizia. S’idea est crara, ma est diffizile a la ponner in pratica. Sos comitaos, comente los penso ‘eo, donzi unu po contu suo, non depen tenner su derettu desi bies sas cosas de su locu issoro e de sa zente issoro; depen tenner finas su deretu de bier, cun sos ateros comitaos, sas cosasde tottu sa Sardinna. Custa zira chi ti ziro, es s’idea de s’Autogovernu.S’autonomia chi nos an dau non est serbi apo s’autogovernu; est serbia solu po ponner in Sardinna sas sucursales de su Gubernu romanu.S’idea, torramus a narrer, jai est bella. Est a bier si sos Sardos juchen trinza po andare a innantis! Unu primu esparimentu si diat poder ‘acher cun sas eleziones de su parlamentu e poi cun sas eletziones regionales de su 2019. Amos a bier cantos sardos si lassan imbojare a sa menera antica e cantos si ch’ana a ischizzinare dae palas su sucursalismu- colonialista.
Paolo Mureddu
ROSSOMORO